distante da questi giorni
edificati con i silenzi
che conducono alla disperazione.
Ho dei pensieri leggeri
quanto la mia voglia di vivere
e nel cielo della mia mente
si perdono e diventano tuoni.
Mi manca ogni cosa
ma quello che più non sopporto
è vedere la mia meta ad un palmo
e non poterla toccare.
Che esistenza del cazzo!
La rabbia è di avere percorso
anni di inutili passi
per non arrivare a nessuno.
Però non importa
persino elaborare delle parole
è un’incombenza piuttosto pesante
da farmi sudare l’anima.
Sicché io rimango così
apatico come chi ha perso tutto
eppure è talmente pigro
per alzarsi e cercare ancora.
N° 4091 - 23 maggio 2020
Il Custode
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