Non manca
nulla di tuo
in questa stanza di polvere opaca
né i sorrisi stampati alle pareti
o le lacrime fra le mattonelle.
Sembra tu mi
stia parlando
ed io afferro quelle parole
in bilico sul muso del vento
e sono la eco del mio dolore.
Disperato lo
sono da sempre
ma da quando ti ho perduto
la mia vita è un mausoleo
di ricordi che ti appartengono.
Non ho avuto
amore più grande
oltre te soltanto la solitudine
il silenzio che atterrisce la luna
che non sa quale stella donarmi.
Pochi passi
sulle mie labbra
ed una ruga profonda sul cuore
ecco quello che sei diventato
la sera che hai voltato le spalle.
E stendo
l’anima alla notte
perché asciughi dalla mia rabbia
mi infurio e non so più come dirtelo
quanto mi manchi, bambino mio.
N° 2960 - 23 luglio 2015
Il Custode
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