Dal mio
pertugio
io osservo la volta del cielo
un minuscolo punto di luce
che odora di stelle
e di solitudine.
A volte ti
sento passare
tu guardi e scuoti le spalle
poiché non mi vedi
non ti ricordi di me
e però a me non importa.
Ho tutto ciò
che desidero
i frammenti di tenebra
le scintille di disperazione
li chiuderei nella tasca
se non fosse che sono nudo.
In posizione
fetale
giusto sul fondo del fondo
io aspetto e non so che cosa
ma so che sarà bellissimo
e tu non ne farai parte.
Intanto
l’oceano ingrossa
nel mio pertugio
dentro la mia galassia
io pensavo si trattasse di pioggia
ma non sono che le mie lacrime.
E però a me
non importa
io mi nutro di oscurità
quando chiamo, la luna risponde
e mi avvolge fra le sue ali
davvero non mi occorre altro.
N° 2959 - 23 luglio 2015
Il Custode
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