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mercoledì 12 agosto 2015

IL CORAGGIO DELLA LUCCIOLA

Laggiù il vento pare malvagio
e però io lo devo affrontare
poiché al di là dei suoi muscoli
c’è il bosco, c’è persino la notte.

Qui, nelle terre degli uomini
le ombre sono sinistre e silenti
tu le vedi brulicare per strada
ma negli occhi hanno la solitudine.

Ho seguito il volo del coleottero
che abitava la foglia del platano
ora so che mi raccontava leggende
queste terre sono alquanto pericolose.

Potrei chiedere aiuto alla luna
se lei facesse moine a quel vento
lo distrarrebbe quanto mi basta
a lasciarmelo dietro alle spalle.

Ma egli mi attende come un soldato
che pregusta già la battaglia
il suo sguardo mi incute timore
e però io lo devo affrontare.

Sono minuscola, non potrà vedermi
sicché spengo la luce e il respiro
e mi addentro in fondo al suo cuore
dove mi accorgo quanto egli sia triste.

Maledizione…mi sfugge una lacrima
che si insedia nella sua anima
egli mi sente, io non ho più scampo
la mia morte dista oramai pochi istanti.

Non capisco...il vento sorride
le sue labbra mi soffiano via
verso il bosco, dentro la notte
ad una spanna dal canto del gufo.

Io ero pronta a dare la vita
per tornare tra il lago ed i cespugli
però il vento mi ha risparmiata
il mio coraggio è stato premiato.

  N° 2967 - 2 agosto 2015

                                                Il Custode

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