Cadde
quando sentì dentro il petto
il morso della prima freccia.
Davanti a lui
imponente come un titano
il Dio persiano sorrideva
mentre alle spalle di Leonida
orgogliosi, morivano tutti
i valorosi guerrieri spartani.
Serse era
stato sconfitto
ed egli lo sapeva bene
poiché il Re di Sparta
non si era piegato
né mai si prostrò
in ginocchio ai suoi piedi.
Poco distante
da quell’arena
le onde dell’Egeo intonavano
una litania funebre
per i trecento coraggiosi soldati.
Sopra le
sabbie di Grecia
il Dio persiano si compiaceva
acclamato da tutti i suoi schiavi
mentre alle spalle di Leonida
si ammassavano i cadaveri
dei valorosi guerrieri spartani.
E ritornò il
sole
dapprima oscurato dai dardi
in quel cielo ellenico
sotto il quale il Re di Sparta
cadde
sicché da semplice eroe
si tramutò in leggenda.
N° 2968 - 3 agosto 2015
Il Custode
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