Egli non piange mai
non è stato istruito per questo
e però in fondo al suo sguardo
le lacrime sono oceano in tempesta
e le rughe fra le sue labbra
paiono smorfie dovute all’età.
Sulla plancia, come un sovrano
ed il fuoco a prora e a babordo
l’ammiraglio con il suo equipaggio
mentre piovono granate e scintille
mentre il mare diventa vorace
e spalanca le fauci e il palato.
Occhi a mandorla e volto fiero
degno figlio del tenace Giappone
egli non si giustifica mai
non è stato plasmato per questo
ma quando bacia la bandiera nipponica
ti rivela ciò che il suo cuore pensa.
L’ammiraglio con i suoi marinai
uomini forgiati di acciaio e coraggio
lentamente, come su una scacchiera
cadono i pezzi della sua flotta
ma gli squali sono molto pazienti
e presto avranno il loro banchetto.
Sopra il Pacifico, ed è un paradosso
pare che sia la rotta verso l’inferno
e gli aerei come mosche fastidiose
volano in cielo ebbri di sangue
egli non si arrende mai
non è stato assemblato per questo.
Sputo di drago nella Santa Barbara
e le lamiere si fanno contorte
e le acque sono veloci serpenti
che si insinuano in ogni anfratto
l’ammiraglio con i suoi ragazzi
manichini sopra il grembo dell’onda.
N° 2986 - 24 agosto 2015
Il Custode