Il compagno
Stalin
non è il nostro compagno
ma un dittatore malvagio
che ci riduce alla fame
ci deruba del raccolto
lascia morire i nostri figli
distesi sopra i marciapiedi
e pasto per la gente affamata.
Noi odiamo il
suo comunismo
l’utopia che lo ha generato
il partito dei proletari
non è altro che una menzogna
dentro i palazzi di Mosca
il Politburo si ingrassa
ma nelle campagne ucraine
la terra diventa arida e spoglia.
Noi
rimpiangiamo lo Zar
che era molto meno gaglioffo
la fottuta rivoluzione d’ottobre
è stata soltanto un abbaglio
il pretesto elaborato con cura
dagli scaltri gerarchi sovietici
per conquistare il potere
E ridurre in miseria il popolo.
Ma con i
forconi e le falci
combattiamo l’armata rossa
non è che una battaglia impari
un gesto di disperazione estrema
ma abbiamo imparato un destino
che ci conduce alla morte
allora tanto vale raggiungerla
nella maniera più dignitosa.
N° 2439 - 14 marzo 2013
Il Custode
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