Babbo dentro
il vagone
col naso al finestrino
sembra quasi un bambino
che annusa la pianura
mentre danza lo sguardo
al canto della rotaia.
E parla da
solo babbo
parla e piange parole
recita che è melodramma
sopra i sedili di pelle
intanto passa la gente
distratta nel corridoio.
Babbo annota
le lacrime
tutte dentro il taccuino
fugge in silenzio la luna
mentre sorge l’aurora
ed il sole tinge d’arancia
le colline ed i monti.
seppure egli abbia perduto
ogni suo sogno sognato
e quello che ha ricamato
dentro il nucleo del cuore
per costruirsi un destino.
Babbo
racchiuso in se stesso
quasi che la sua follia
gli precludesse il dolore
carrozza dopo carrozza
viaggia paesi e campagne
viaggia paesi e campagne
fin quando ci sarà un treno.
E muore in
silenzio babbo
come un fagotto di stracci
come se stesse dormendo
dentro lo scompartimento
intanto osserva la gente
morbosa nel corridoio.
N° 2268 - 11 ottobre 2012
Il Custode
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