Ho indossato le tue ali
per sfuggire al labirinto
ma mi hai condotto alla
morte
padre mio troppo loquace
e stupidamente avvezzo
a subire il fascino
femminile.
Così scatenasti l’ira di Minosse
che ci condannò all’oblio
tra i meandri interminabili
di quella cieca prigione
che tu stesso creasti
con la tua fantasia
instabile.
Allora modellasti la cera
quale unica via di scampo
ma era una fragile utopia
ed io mi sono infranto al
sole
e ti ho teso le mie braccia
minute
affinché fermassi la mia
caduta.
Ma tu non mi accogliesti, padre
ed io annaspavo tra le onde
mentre il mio respiro
giovane
diventava sempre più fievole
ed il mare si cibava di me
che imploravo il tuo aiuto.
Dunque ti maledico, Dedalo
che ti sei venduto il mio
destino
tra le maglie della tua
ambizione
e mi hai guardato morire
piangendo lacrime sterili
che ingrossavano l’oceano.
N° 1013 - 21 marzo 2008
Il Custode
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