Fai un inchino
alla bellezza arcaica
della tua solitudine
e rivestila di luce
circondala di rose
affinché chiunque
si soffermi a guardarla
e ne comprenda il valore
e non te la porti mai via.
Fai un inchino
al mistero trascendentale
del tuo dolore
e ponilo in uno scrigno
gettane via la chiave
affinché nessuno
lo riesca a vedere
e non ne senta il profumo
e non ti debba compatire.
Fai un inchino
al raggio tenebroso
della tua vita
e carezza gli anni passati
coltiva quelli che verranno
affinché ognuno
possa imparare a decifrarti
per accettare quello che sei
e perdonare ciò che non dai.
N° 1193 - 9 agosto 2008
Il Custode
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