Una volta
c’era un elfo
che volava sopra il mare
e combatteva gli indiani
ed i pirati
i pensieri erano felici
i bambini i suoi amici
ma si innamorò
di una bionda svampita
si giocò tutto
per una bionda svanita.
C’era poi quel
burattino
che voleva esser bambino
per sentire le stagioni
carezzargli la pelle
ma la fata lo sapeva
ch’era meglio essere legno
ma lui testardo
s’impuntò sulla schiena
per poi finire
pasto per la balena.
Il profeta di
Betlemme
traversò la Galilea
e disse a tutti
d’esser figlio di Dio
era un grande guaritore
presuntuoso ed ingenuo
perché il suo Dio
aveva altro da fare
lo lasciò sulla croce
ad agonizzare.
Arrivò quel
dittatore
che vestiva di nero
non era un dark
non lo faceva per mistero
volle cambiare la storia
con il gas ed il moschetto
finì penzoloni
in una piazza di Milano
mentre il suo sogno
si perdeva lontano.
Il navigante
genovese
adoperò tre caravelle
e lasciò la Spagna
per raggiungere le Indie
il suo viaggio disastroso
originò un genocidio
morì in miseria
ma scoprì una terra nascosta
ed un tal Amerigo
si prese tutta la posta.
Da uno scoglio
di Quarto
salparono mille illusi
che vollero fare
dell’Italia un solo regno
il condottiero ferito
si piegò al re a Teano
mentre la nazione nuova
è tuttora divisa
perché il pregiudizio
è una belva giammai uccisa.
Ed i libri
sono pieni
di martiri e carnefici
che hanno scritto
le pagine più nere
secoli di sangue e morte
crudeltà e prevaricazione
perché dalle caverne
s’imparò ad esser malvagi
tutta la storia
fu costruita sulle stragi.
Dove brillano
le stelle
nell’universo più scuro
l’essere di luce
finisce il suo racconto
accarezza suo figlio
poi ne bacia il capo
e gli raccomanda
che se vuole crescere buono
non deve emulare
le malefatte dell’uomo
non deve ascoltare
le parole dell’uomo.
N° 1410 - 9 gennaio 2009
Il Custode
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