Fa’ che io ti
possa ammirare
oltre i vetri della tua finestra
dentro questa magica notte
tu, bella ed aristocratica
sei padrona nella mia vista
tormento di questo mio cuore.
Io lo vedo che
tu mi vedi
e resto davanti alla luna
in cima al tetto più alto
sicché adopero fusa e sospiri
sopra le tegole d’ardesia
perché sono innamorato di te.
Ho pronta una
cesta di stelle
con le quali ornare il tuo capo
tu, bella e desiderabile
riposi sul cuscino di raso
e nessuna, io giuro, nessuna
possiede la tua stessa grazia.
E soffia
insolente la brezza
ad aprire il balcone socchiuso
tu mi punti con i tuoi occhi
dopo, con un balzo elegante
giungi ad una zampa da me
e mi sfiori con le tue vibrisse.
Fa’ che io ti
possa annusare
poiché hai un sapore sublime
il tuo pelo di nera tenebra
profuma quanto la sera d’estate
tu, bella e meravigliosa
sei una regina tra i lucernai.
Miagoli che sembri cantare
spettatrici falene e lucciole
mentre tu ti muovi sinuosa
ed intrecci la coda alla mia
io timido abbasso lo sguardo
incenerito dalla passione.
Fa’ che io
fermi il tempo
all’istante del tuo primo bacio
che vorrei non debba finire
ogni attimo speso al tuo fianco
ti memorizzo nell’anima
tu, bella ed indimenticabile.
Ma, ahimè, si
sveglia l’aurora
e tu ritorni al tuo mondo
lasciarti è una tale pena
che pare oscurare le nuvole
le tue labbra mi si avvicinano
e mi saluti chiamandomi amore.
N° 2532 - 5 giugno 2013
Il Custode
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