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sabato 28 settembre 2013

I MALEDETTI

Travolgimi lo sguardo
in questa notte di gelo
tu, o mia strega vichinga
nata dal sospiro d’un fiordo
dal mio bisogno di sangue.

Noi, maledetti e dannati
quanto divinità in disuso
ci ergiamo sulla collina
e l’odio possiede la valle
come falce che miete anime.

Stelle in caduta libera
si riversano nei tuoi occhi
come l’impeto di una marea
che sovrasta le coste assonnate
e flagella le inutili blatte.

Noi siamo stirpe dominante
generata da lycan e vampiri
fauci che affondano nelle carni
delle nullità che infestano il mondo
col dogma malvagio della religione.

La seta che modella il tuo corpo
è essenza per le mie mani
tu, o mia strega vichinga ed altera
quanto la morte che giunge
e decapita i nostri detrattori.

Noi, maledetti e dannati
figli di un amore violento
riempiamo gli zaini di cuori
con i quali nutrire la prole
nel nostro impero di tenebra.

  N° 1974 - 18 febbraio 2012

                                               Il Custode

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