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sabato 22 giugno 2019

VILLA TRISTE

Il campione arrivò di buon’ora
alle luci del primo mattino
davanti a lui, il grande edificio
pareva essere dimora del diavolo.

La sua colpa era d’essere uomo
che non tollerava i soprusi
ed in sella alla sua bicicletta
recava biglietti per salvare le vite.

Però le voci furono molto veloci
ed il sospetto diventò come serpe
e sotto il caldo sole di luglio
il campione si recò all’inferno.

Sentì, appena varcato l’uscio
il lezzo del sangue ormai rappreso
vide gli spettri in cerca di pace
arrampicati sulle pareti spoglie.

Al cospetto del gerarca fascista
il campione ebbe molta paura
e quando scese per la cantina
incrociò gli strumenti di morte.

<<Soltanto caffè, farina e zucchero…>>
egli rispose alle incalzanti domande
che gli urlavano sopra la faccia
gli psicopatici seguaci del Duce.

Tre giorni e tre notti di prigionia
per il campione scosso e rassegnato
fino a che uno degli aguzzini
si fece garante delle sue parole.

E ritrovato il profumo del cielo
egli si voltò verso la villa triste
spese un pensiero, dopo una lacrima
per chi laggiù continuava a morire.

  N° 3691 - 22 giugno 2019

                                                    Il Custode

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