dove ti agitavi, in
bilico
e però restavi
aggrappata
appesa agli ultimi sogni
sotto di te, l’oceano
pareva aspettare il tuo
bacio.
Dicevi parole alla luna
e la luna, sapiente
maestra
le mescolava con cura
dentro un sacchetto di
onde
ma tu non le riconoscevi
e non riconoscevi te
stessa.
Sicché hai domandato
ad alcune mosche
viandanti
un passaggio verso il
silenzio
poiché tanto nessuno
sentiva
il tuo bisogno d’amore
racchiuso in una
conchiglia.
Io ho provato a implorarti
ma le tue ali di
nicotina
bruciavano come la
cenere
ed affrontavano il vuoto
laddove non avrei potuto
fermare la tua caduta.
N° 3678 - 10 giugno 2019
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento