il sapore delle tue
lacrime
e dirti che sono buone
e giurarti quanto ti
amo.
Sei sempre dentro lo sguardo
che pure fu alquanto
cieco
davanti al tuo splendido
amore
alla tua devozione
asfissiante.
Adesso le acque del lago
riflettono la tua
bellezza
quella che tu mi
regalasti
e che io non seppi
accettare.
Raccolte lungo la riva
restano parole mai dette
che quando scese il
silenzio
tu fuggisti dalla
salsedine.
La tua barca solca le onde
io ti vedo, sola al
timone
che dirigi distante la
prua
dove io non potrò più
vederti.
Addio regina dei miei pensieri
vittima del mio destino
lunatico
io vorrei, ma è soltanto
utopia
perché tu appartieni al
Lario.
N° 3687 - 18 giugno 2019
Il Custode
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