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mercoledì 12 giugno 2019

L'INIZIO

Mi fermo qui e aspetto
dove ogni cosa ebbe inizio
dove un treno mi condusse
ad incontrare il tuo viso.

Riflesso di smeraldo grezzo
quando impattai i tuoi occhi
sotto il sole e dentro lo smog
ed un parco che pareva vuoto.

E penso distanti pensieri
che non avresti potuto leggere
tanto la mente era ermetica
rinchiusa in antichi dolori.

Però sono molto caparbio
sicché io aspetto ancora
nel frastuono della stazione
tra la gente che ciancia parole.

Mi passano accanto falene
che mi guardano con supponenza
ma come potrebbero sapere
di tutto l’amore che tu fosti?

Sguardi di zingari ed arabi
sporcano la grande metropoli
io gli ignoro perché attendo ancora
la tua voce e la tua solitudine.

  N° 3679 - 11 giugno 2019

                                                  Il Custode

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