nemmeno il ricordo
di un medioevo distante
sicché il tuo viso
triste
svanisce come un
miraggio.
Chi tu fosti in passato
o mia misantropa Salem
adesso non ha più
importanza
non provoca alcun dolore
sapere di averti
perduta.
La carcassa del lupo nero
giace sulla sponda del
lago
così è per il falco
elegante
ucciso dalla tua
solitudine
dal terrore dentro il
tuo armadio.
Ho perso la via del castello
e ritrovato la mia
dignità
laggiù, nella lontana
Emilia
il cuore ha smesso di
battere
lamenti da te
inascoltati.
Nel vortice di mille silenzi
sono state sbalzate nel
vuoto
le mie putrefatte parole
quelle dipinte d’amore
quelle plasmate di
rabbia.
Chi avresti potuto essere
o indisponente mia Salem
è parte di un antico
diario
oramai ridotto in cenere
dalle fiamme delle tue
menzogne.
N° 3576 - 1° marzo 2019
Il Custode
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