lo pensò talmente forte
che il pensiero fu
tempesta
ed abbarbicato sopra le
nuvole
diventò brina lucente
ed infine pioggia
sferzante
che, cavalcate le coste
liguri
spense ogni suo ardore
sulla pianura emiliana.
Ma la notte era buia
così come il cuore
danzante
che erede di una
farfalla
volò sulle spighe di
grano
verso il primo fiore
annusato
e dopo un altro ancora
da sedurre con grande
perizia
e lasciare quello
trascorso
agonizzante in un canto.
Soffio di luna e silenzio
e la tela di quel
dipinto
si lacerò come pelle di
serpente
che poggiata sulle
rotaie
si sfaldò alle porte di
Carpi
mentre il sogno di
quell’amore
dimostrò la sua cecità
si inabissò nelle acque
del lago
dove, pare, sorrida
ancora.
N° 3579 - 6 marzo 2019
Il Custode
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