come fosse un arcobaleno
lucente…
…e però, durante la sera
io riesco a vedere
soltanto
striature dipinte di
tenebra.
Le ferite sulle mie labbra
sanguinano fredda rugiada
che quando l’alba si
desta
sbirciando sulla pianura
travolge grilli e
formiche.
Io, sul ponte monumentale
stringo ancora tra le
mani
un biglietto d’addio,
una fotografia
ed il mio sorriso
alienato
reso poltiglia dal forte
dolore.
Molte le persone assiepate
nella grande arteria
urbana
da laggiù commentano
teorie
delle quali non sanno
nulla
ma l’importante è essere
presenti.
Sicché, credendomi un demone
io spalanco le ali di
ceralacca
e precipito al cospetto
del suolo
dove cerco lo stretto
passaggio
che mi possa riportare
agli inferi.
Il tuo bacio è oscuro
come fosse una notte
infinita…
in realtà sono diretto
alla morte
mentre nel vento ancora
volano
il tuo biglietto
d’addio, la tua fotografia.
N° 3592 - 22 marzo 2019
Il Custode
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