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lunedì 11 marzo 2019

QUEI GIORNI

Come potrei scordare
o amato figlio
quei giorni senza pietà
che ti hanno visto migrare
dalla tua vita e dai sogni
che intendevo insegnarti?

È dal silenzio dei grilli
che avrei dovuto capire
che il tempo
sarebbe presto mutato
e tu avevi già in mente
un viaggio senza ritorno.

La luna abbassò lo sguardo
per non dovere guardare
dentro i miei occhi spenti
io mi domandavo perché
seppure sempre molto gentile
ella mi evitasse.

Le lacrime del vecchio salice
impattavano il prato
e sulle vibrisse dei gatti
parevano gocce di brina
i gatti non amano l’acqua
quella volta non si lamentarono.

Dove saranno finite
le stelle da sempre curiose?
E dove le pettegole cicale
abituate a cianciare?
Quei giorni persino le lucciole
spensero il loro chiarore.

Ho un album di fotografie
su di uno scaffale dell’anima
riguardano tutte quei giorni
che ti hanno visto migrare
dalla tua vita e dai sogni
e dal mio bisogno d’amare.

  N° 3582 - 11 marzo 2019

                                                 Il Custode

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