in una maniera oscena
e con primitiva libidine
e mi impossesso di te
adesso che l’adrenalina
sale e flagella i miei
sensi.
Le mie dita affamate
scheggiano il tuo corpo
la tua schiena, le
natiche
dopo, con violenta
passione
modellano la tua pelle
dai seni fino alla
vulva.
Tu assaggi i miei morsi
i baci e poi i miei
sospiri
sulle tue cosce perfette
così morbide da
desiderare
io ti contemplo e ti
venero
e ti abuso in modo selvatico.
La voglia di te
è un bisogno impellente
tu, che sembri inventata
per farti amare ed
odiare
sicché il mio pene ti
cerca
ti penetra e non vuole
uscire.
Amplesso ed apoteosi
tu sei preda della mia
crudeltà
eppure, per il tuo amore
io divento dapprima
furia
infine tempesta che
placa
sul tuo bellissimo viso.
N° 3593 - 24 marzo 2019
Il Custode
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