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mercoledì 13 marzo 2019

IL GATTO CHE SFIDO' IL DEMONIO

<<Io non ti temo
ho artigli molto affilati
da affondare nei tuoi muscoli
e sette vite da spendere
con le quali poterti sfidare.

La notte mi appartiene
è il mio regno da sempre
dove soltanto la luna
ha il diritto di entrare
per camminare al mio fianco.

Tu invece ti insinui
vai alla ricerca di anime
le mie vibrisse ti annusano
e hai un odore sgradevole
di crudeltà e di dolore…>>

Ed il demonio, sorpreso
mosse nella direzione
del gatto che, sulla strada
lo fissava negli occhi
e non arretrava di un passo.

Felino dal grande fascino
e dal portamento regale
come sentenziarono un tempo
gli antichi egizi, i romani
perfino i poeti più saggi.

Sicché tacitò i pensieri
poiché l’animale a lui innanzi
leggeva le menti ed i cuori
e le parole che vi erano descritte
diventavano strategia di battaglia.

Lievemente, con molta cautela
il demonio posò la sua mano
sopra il manto del gatto
di velluto ed estrema magia
che stregava ogni viandante.

Un fascio di luce violenta
ottenebrò la sua vista
e fu il buio, e dopo l’oblio
così distante, egli, dal suo inferno
che ne restò annichilito…

<<Io non ti temo
giacché ti ho già sconfitto
nessun graffio, né incantesimo
solamente la mia bellezza
ha saputo renderti debole…>>

Adesso, ritto sul trono
e con il demonio ai suoi piedi
il gatto vive la sua vittoria
che coltiva con estremo silenzio
con l’umiltà degli imperatori.

  N° 3585 - 13 marzo 2019

                                                  Il Custode

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