sbirciò dentro la vita
e provò una tale
delusione
che nessun pensiero
felice
poteva aiutarla a volare
verso la volta notturna.
Raccolse i ricordi
dentro un otre di
polistirolo
ma il calore della
passione
scioglieva come la cera
sicché perse ogni
memoria
che non poté ritrovare
più.
E la cercò nell’oceano
popolato di incubi
che non intendeva
sognare
ma incrostati sotto le
unghie
attrassero i cavallucci
marini
ad una corsa senza più
ostacoli.
Infine si arrese
lei, figlia di Orione e
Saturno
così distante dalla luna
si sentì una stella
smarrita
e camminando il filo
dell’oblio
precipitò e non seppe
tornare.
N° 3580 - 7 marzo 2019
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento