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giovedì 28 febbraio 2019

CASA DEI RAGNI

Cosa importa se resto solo
prigioniero in queste stanze?
Io che, dentro questa casa
sono morto da molti decenni
tanto che, sotto il parquet
tutto il sangue da me versato
è diventato una macchia di pece.

I ragni appesi alle loro tele
adesso litigano per una mosca
io li osservo con ciò che rimane
dei miei occhi, del mio pensiero
seppure non penso da molto tempo
da quando ho smesso di masturbarmi
e di mangiare semi di canapa.

Io ancora non mi so abituare
all’ululato del vento d’autunno
che a volte entra dalla finestra
per cercare un po’ di riparo
e mi spaventa, e mi infastidisce
sicuramente più del borbottio
della teiera dimenticata sul fuoco.

Testardamente cerco il mio cuore
rimasto in mano all’ultimo amore
fuori è la notte, forse già primavera
però le mie ossa sono ghiacciate
io, tra la polvere e l’odore di muffa
coltivo il silenzio per evitare
che qualcuno si accorga di me.

  N° 3575 - 28 febbraio 2019

                                                      Il Custode

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