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mercoledì 6 febbraio 2019

RISPONDI!

Rispondi!
Sto invocando il tuo nome
in questa selva intricata
da spine di polistirolo.

Non ti vedo
e però riesco a sentirti
tu sei nascosta nel buio
da dove continui a deridermi.

Qual è il reato?
Quale il peccato commesso
oltre all’averti delusa
fuggendo dalla tua gabbia?

Oltre le siepi
in questo stupido eden
annuso la scia pestilente
della rabbia che hai seminato.

Subisco le ingiurie
delle lucciole e dei coleotteri
ma la ferita peggiore
è quella del tuo sorriso.

Vorrei umiliarti
magari perfino ucciderti
ma tu fosti l’intera mia vita
come potrei darti la morte?

Rispondi!
Te lo supplico da molti secoli
ma tu sei testarda e impietosa
quanto le persone aride.

Sento un fruscio
mi sporgo e non vedo altro
che l’ombra severa e assassina
del tuo amore che fu.

  N° 3564 - 6 febbraio 2019

                                                    Il Custode

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