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venerdì 8 febbraio 2019

D'IMPROVVISO TI PENSO

D’improvviso ti penso
ed un lieve sorriso
scivola dalle mie labbra
io lo raccolgo dal suolo
per evitare che il fango
ne faccia una massa informe.

Io ricordo il tuo viso
quale astratto supplizio
e con le mie mani sapienti
ne ricompongo il profilo
però non ne sono convinto
e lo disfo e lo modello ancora.

Ho una psiche complessa
simile ad un cane da caccia
che segue le flebili tracce
lasciate dal tuo profumo
ma con un conato di vomito
io rigurgito ciò che tu fosti.

Sei un pensiero costante
al pari di quelle ferite
che non si cicatrizzano
nemmeno cosparse di urina
neppure con i baci amorevoli
di una malata di mente.

Ho un’anima instabile
che ti cerca tra i rovi
e non rammenta il silenzio
nel quale tu giaci sepolta
si punge e continua a cercare
mentre tu continui a tacere.

D’improvviso ti penso
e quel lieve sorriso
diventa rabbia, infine dolore
allora io lo poso con cura
sul bordo del marciapiede
dopodiché lo calpesto con forza.

  N° 3565 - 8 febbraio 2019

                                                  Il Custode

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