dove le belve africane
attendevano per
sacrificare
la sua fragile vita
di adolescente gazzella.
Che lei fosse perduta
era un’amara verità
e la sua anima ingenua
indusse alla perversione
i selvaggi dalla pelle
di ebano.
Fottuti venditori di morte
e di sogni senza
speranza
bastardi pronti a
contendersi
spendendo fragorose
risate
il suo corpo ancora
acerbo.
Non ci fu alcuna pietà
quando gli aguzzini zelanti
diedero inizio alla
mattanza
infierendo con estremo
sadismo
sopra i resti della
sventurata.
Macellata come le bestie
la giovane, ingenua
Pamela
fatta a pezzi, dopo
smembrata
mentre il rantolio
dell’anima
ancora si domandava
perché.
Umiliata, infine, la sua memoria
dalle ipocrite
istituzioni
della città nella quale
morì
che difesero per sola
convenienza
i suoi infami carnefici
negri.
N° 3560 - 1 febbraio 2019
Il Custode
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