quell’ultimo respiro
smarrito
dalla tua vita puttana
e lo cerco nella mia
tasca
come se fosse un cimelio
ma trovo soltanto la
polvere.
Annuso la luna piena
unta del tuo putrido
sangue
poi salto sopra ogni
sasso
che ho scagliato nel
lago
giusto per fare
affondare
quel tuo fottuto
riflesso.
Finanche i fuochi fatui
danzano la stessa danza
che tu ballavi mentre
morivi
ed a me colava dal naso
il sapore delle
bestemmie
che mi ricamasti sul
petto.
Il tuo viso era una maschera
di terra appena bagnata
io vi seminavo la canapa
che fumavo per
allontanarti
insieme ai pensieri
d’amore
che tu dedicasti ad un
altro.
Sbirciando nella mia anima
non ho imparato che odio
la tua bellezza era già
sfiorita
appassita sotto i miei
insulti
adesso io vorrei solo
sapere
dove ho seppellito il
tuo corpo.
N° 3561 - 2 febbraio 2019
Il Custode
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