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sabato 2 febbraio 2019

UN RICORDO MACABRO

Non riesco a scordare
quell’ultimo respiro smarrito
dalla tua vita puttana
e lo cerco nella mia tasca
come se fosse un cimelio
ma trovo soltanto la polvere.

Annuso la luna piena
unta del tuo putrido sangue
poi salto sopra ogni sasso
che ho scagliato nel lago
giusto per fare affondare
quel tuo fottuto riflesso.

Finanche i fuochi fatui
danzano la stessa danza
che tu ballavi mentre morivi
ed a me colava dal naso
il sapore delle bestemmie
che mi ricamasti sul petto.

Il tuo viso era una maschera
di terra appena bagnata
io vi seminavo la canapa
che fumavo per allontanarti
insieme ai pensieri d’amore
che tu dedicasti ad un altro.

Sbirciando nella mia anima
non ho imparato che odio
la tua bellezza era già sfiorita
appassita sotto i miei insulti
adesso io vorrei solo sapere
dove ho seppellito il tuo corpo.

  N° 3561 - 2 febbraio 2019

                                                  Il Custode

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