Soltanto una
brezza leggera
sussurra tra le fronde dei pini
io mi fermo ed io ascolto
quella nenia cantata dal vento
e mi raccontano i corvi
che fu composta giusto per te.
Eppure tu sei
talmente bella
che io ti perdono le lacrime
le stesse che, in un’arbanella
contemplo quasi fossero oceano.
E mentre si
arrampica, il bruco
lo scaccio via dalla tua pelle
io solo, e forse anche la luna
possiamo saggiarne il profumo
intanto il tuo sguardo rivela
che la mia non è un’eresia.
Le tenebre e
gli altri ricordi
stanno tutti in fondo ai tuoi occhi
e sono specchi di oscuro alabastro
dentro i quali io mi vedo riflesso.
E la vita
torna a fluire
sulla punta del mio palato
ed accade ad ogni tuo bacio
ad ogni tocco delle tue labbra
io lo so che il ragno è geloso
ma se ne farà una ragione.
E adesso che
salpa il veliero
diretto verso una notte distante
a me basterà il tuo pensiero
a ricordarmi che cos’è l’amore.
N° 2825 - 25 novembre 2014
Il Custode
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