Portami nella
notte
dove ho perso il profumo
della tua docile ombra
e ho lasciato incrinare
il riflesso del tuo sorriso.
Mentre per ritrovarti ogni volta
io seminavo sassolini
che il sortilegio vigliacco
generato dal mio silenzio
tramutava in briciole
cibo per rondini e formiche
ed il sentiero verso di te
svaniva distante dal mio sguardo.
Portami dove i
tuoi occhi
mi parlavano d’amore
e mentre io li ascoltavo
ti amavo davvero
e ti amavo per sempre.
Laddove il suono gentile
della tua immensa bellezza
si spandeva nell’aria
a carezzare le nuvole
ma adesso pugnala il cielo
e le nuvole piangono
gocce di arcobaleno
nell’oceano del rimpianto.
Portami dove
io ti manco
sia fiaba stupenda o bugia
ma comunque speranza
di sentirmi appartenere
al tuo cuore di musa.
Ed ho imparato ogni bacio
implorato e sognato
dalle labbra e dalla mente
stelle incollate al cosmo
dove si imprime il tuo profilo
affinché io non debba scordarmi mai
di narrarti quanto ti amo
almeno nella prossima vita.
N° 1440 - 6 febbraio 2009
Il Custode
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