Questo vuoto
opprimente
ed il gelo improvviso
sopra quelle tue labbra
diventate distanti
che pure erano fiamma
marchio sulle mie gote
baci di immensa passione
ora spine sulla mia pelle.
E non sorge
più notte
che può recarti vicina
adesso che il patto è sciolto
e l’incantesimo infranto
e come frammenti di specchio
ovunque c’è la tua immagine
che brilla per ricordarmi
quanto sei stata importante.
E non tramonta
più luna
a rendere il cielo terso
affinché fosse evidente
quella tua indubbia bellezza
che ogni corteo di stelle
si fermava a te sospirando
ammirando il tuo viso perfetto
struggendosi di gelosa follia.
Ma questo
vuoto opprimente
ed il gelo improvviso
sopra quelle tue labbra
giusto in fondo al mio cuore
mi rammenta un amore
che andava oltre la vita
e tutti i perduti baci
che non mi sai più narrare.
N° 1998 - 7 marzo 2012
Il Custode
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