Sento i
sospiri
come ali di farfalle morenti
dentro i meandri della mia mente
e la polvere vola ovunque
dopo diventa argilla e cemento
diga robusta sopra i miei occhi
e le mie lacrime nel labirinto
sono oramai oceano in tempesta.
Sussurri e
grida
che alimentano la mia follia
io sudo freddo, frattanto brucio
l’anima è destinata all’inferno
supplico e impreco parole vane
cicatrizzate dentro la gola.
La carezza del
vento
scivola rapida sulla mia pelle
ed il dolore giunge a carpirmi
sebbene io non sappia da dove
sogghigna la luna nella notte
dopo sputa stelle e bestemmie
ho le mani legate alla schiena
e non posso proteggerti il volto.
Sia come deve
essere
tra le pareti di soffice gomma
un Dio malsano pare spiarmi
da un riflesso riflesso nel cielo
io ho paura, sicché mi nascondo
ma egli sa sempre come trovarmi.
Sento i
sospiri
oramai da così tanto tempo
che ho dato un nome ad ognuno
sulle labbra muco e saliva
mescolano fino a farsi mistura
io la bevo poiché voglio scordare
da quanti secoli sono impazzito
da quante vite attendo la morte.
N° 2807 - 8 ottobre 2014
Il Custode
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