sulla tua pelle sublime
planano con garbo lieve
ti offrono baci e sospiri
dopo disegnano un cerchio
e ti scortano sul tuo cammino.
Il patio ed
ancora il parco
durante il tuo onirico viaggio
la tua ombra carezza le siepi
dopo ammicca alla splendida luna
la foresta al di là del cancello
immensi alberi, le sue sentinelle.
Soltanto un
leggero brusio
il cigolio dell’altalena
il vento la sospinge per te
tu, sonnambula, non te ne avvedi
ed il vento mette su i bronci
si nasconde nelle gole dei monti.
Ti osservano
molto ammirati
gli scoiattoli dietro i cespugli
perché mai non apri gli occhi?
Si domandano gufi e civette
forse è a causa di un incantesimo
ma l’incantesimo è la tua bellezza.
Se solo tu
fossi sveglia
sapresti di quel precipizio
proprio agli argini della radura
se solo tu fossi lucida
torneresti nel tuo letto caldo
a sognare sogni più miti.
Frattanto e
dubbioso, il falco
cerca sulla tua schiena
le ali con cui spiccare il volo
poiché il vuoto sotto i tuoi piedi
è oramai ad una sola spanna
…e tu non ti sei fermata.
N° 2814 - 4 novembre 2014
Il Custode
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