dentro una tana di volpe
seduto sopra i miei sogni
oramai sgonfie illusioni
ma ti perdono il ritardo
poiché di te non mi importa.
Da questa buca
profonda
osservo la luna crescente
va e si impossessa del cielo
fatto di brina e di stelle
ma se io sospiro d’amore
non è certo per il tuo viso.
Frattanto
tacciono i cani
e abbandonano la selvaggina
hanno incrociato i miei occhi
e scappano in modo confuso
la rabbia dentro le mie pupille
è dedicata al tuo cuore.
Dipinte sulla
tela di tenebra
le nuvole appaiono ovatta
e volano sospinte dal vento
come fossero veloci falene
come se volessero sfuggire
l’odio che io serbo nell’animo.
Mi annusa con
circospezione
un riccio diretto al cespuglio
l’alito mio è una tempesta
che sferza le spighe di grano
ed è là che io scorgo la gazza
che piange in maniera sommessa.
Da oltre i
canali ed il pesco
mi giunge il tuo lieve profumo
un lembo di veste color pece
naviga la superficie del lago
tu sei morta sotto le sue onde
io, adesso, rimpiango i tuoi baci.
N° 2812 - 28 ottobre 2014
Il Custode
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