La mia vena ti
attende
per il viaggio agognato
e che sarà bellissimo
fatto di puro piacere
e fatto di tenue dolore
stretto fra le tue braccia.
Mi condurrai a
quella morte
che dura un misero istante
e non opporrò resistenza
quale che sia il mio destino
io, alla mercé delle tue parole
di quei tuoi splendidi occhi.
Iniziazione
all’eterno
al mistero delle tenebre
il tuo morso, o amore
mi sconquassa l’anima
ma mi conduce alla soglia
dell’immortalità.
E si insinua
il mio sangue
fra i tuoi denti affilati
sopra le tue labbra carnose
mentre la goccia più insolente
quella che ha meno timore
adesso accarezza il tuo seno.
Amami a lungo
ed amami per sempre
in queste notti senza fine
trascorse fra ruvidi amplessi
e nella selvatica lussuria
sino alla fuga dall’aurora.
Io, dinnanzi
alla tua bellezza
sarò un umile servitore
e sarò un impavido guerriero
pronto ad uccidere per te
ad idolatrarti sul tuo trono
di regina del crepuscolo.
N° 2820 - 15 novembre 2014
Il Custode
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