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sabato 1 novembre 2014

SUBLIME DOLORE

Benvenuto a me
o sublime dolore
adesso che nel limbo
e con lo sguardo cieco
io commisero il passato
che non è mai trascorso
e folle dacché nacqui
io mi agito e mi adiro.

Io ti volli, io ti cercai
sicché scelsi il sentiero
cocci di vetro sul percorso
che io percorsi carponi
ed il sangue sul pavimento
non colmava la mia solitudine.

Ordunque baciami a lungo
con le tue labbra velenose
labbra irte di stalattiti
e di ghiaccio del prossimo inverno
io sento oltre il mio uscio
la tua luce verso l’oblio
io ascolto ed è bellissimo
rinunziare a questa vita.

  N° 2803 - 24 settembre 2014

                                                           Il Custode

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