io raccolgo frammenti di anima
e sulle dita ho la cenere
tra le unghie zolfo e radici
i vetri delle mie lacrime
penetrano dentro le gambe.
Avevo imparato
un Dio
che ancora mi ostino a cercare
non lo trovo e resto da solo
a rammendare il dolore.
L’eden è così
distante
e non riesco a raggiungerlo
le mie ali faticano
ad affrontare il Maestrale
o forse temono l’inferno
giusto in fondo al baratro
che se soltanto io cadessi
non riuscirei a risalire.
N° 2816 - 9 novembre 2014
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento