Dimmi che mi
ami
e ti darò il cielo intero
che tengo dentro la tasca
in un fazzoletto di carta.
L’ho rubato
durante la notte
mentre la luna dormiva
capo chino riverso tra i monti
e la schiena poggiata sul mare.
L’ho dipinto
di giovani stelle
dal sorriso ancora innocente
la più bella continuava a tentarmi
quella saggia restava in silenzio.
Un leggero
ritocco di tenebra
per non perdere mai l’abitudine
di seguire con le mie dita
il profilo della tua anima.
Ed infine la
solitudine
da quando tu sei solo un’ombra
e le parole che io ti imploro
sono frammenti di suoni nel cuore.
Sicché
smarrisco un lieve sospiro
mentre il cielo vomita pioggia
adesso cerco nella mia tasca
e non vi trovo che il mio delirio.
N° 2826 - 28 novembre 2014
Il Custode