però sei stata assai stupida
adesso chissà cosa pensi
mentre tu stai per morire?
Tu balbetti il tuo terrore
io rido per umiliarti
schernisco le tue implorazioni
e penso a come ammazzarti.
Rinchiusa nella mia cantina
potrai piangere, gridare se vuoi
chi credi che possa sentirti
tra le ombre di questo bosco?
Legata a questo tavolo freddo
d’acciaio che ti gela la pelle
i tuoi capezzoli si ergono
a sfidare la forza di gravità.
E cola giù dalle tue dita
il sangue delle molte ferite
si perde sopra il pavimento
poi scivola verso lo scarico.
Confusa, tu osservi la luce
che oscilla dalla lampadina
tu senti che stai per andare
e lo fai in dignitoso silenzio.
Giacché io non voglio che tu
muoia troppo velocemente
non ti infliggo il colpo fatale
e rimango fermo a contemplarti.
Infine il tuo respiro svanisce
io mi sento un poco deluso
e però è stato bellissimo
ucciderti senza alcuna pietà.
N° 3788 - 17 settembre 2019
Il Custode
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