dopo affronto l’oblio
ma mi tengo distante
dal sospiro di Dio.
Sarà il fuoco d’inferno
a far sciogliere il gelo
che mi divora la pelle
poi si espande nel cielo.
Mi incammino nel buio
volto le spalle alla luce
seguo mansueto il silenzio
ovunque esso conduce.
Un bacio alla tua falce
e svanisce ogni ricordo
la eco dei vecchi dolori
ai quali ormai sono sordo.
Meravigliosa, la morte
adesso mi prende per mano
mi invita fino al suo regno
il mio è già molto lontano.
Alfine mi sento sereno
e tacito persino il cuore
e non rimpiango più nulla
né la vita né lo stupido amore.
N° 3789 - 18 settembre 2019
Il Custode
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