ho oltrepassato la soglia
ed ho incrociato il silenzio
ed una lieve penombra
mi scivolava sul volto.
Tu non c’eri
avevi raccolto il tuo cuore
tutto dentro un fagotto
lasciando nel tuo comodino
il senso della tua solitudine.
Percorro ogni stanza
fingendo di cercarti ancora
e raccolgo dal pavimento
i capelli che tu hai seminato
come fosse una caccia al tesoro.
Non te l’ho detto
e però, nella mia anima
io credo di averti amata tanto
di quell’amore bellissimo
che leggevo dentro il tuo sguardo.
Sei un bel ricordo
tu, però, non hai voluto
ed hai lasciato ogni cosa
che io avevo creato per te
che io avevo voluto per noi.
Comunque ti penso
e lo faccio con parsimonia
affinché il mio dolore sia mite
così come il mio rimpianto
per non averti fermata.
N° 3777 - 7 settembre 2019
Il Custode
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