e torno nell’ombra
e se dovessi assopirmi
vorrei non svegliarmi più.
La schiena mi duole
e con cautela mi sdraio
poi sognerò le parole
che nessuna mi ha dedicato.
A tratti sento un bisbiglio
provenire dal mio silenzio
è soltanto un lieve fastidio
e non è destinato a durare.
Bambole di stoffa e catrame
sono impilate sugli scaffali
io domando ai ragni e alle talpe
quali vorrebbero uccidere.
Ho sprecato diverse esistenze
per alcuni sguardi corrotti
adesso io le rivorrei indietro
ma non saprei cosa farne.
Sicché proverò a dormire
e spengo ogni frastuono d’amore
il passato è nel dimenticatoio
il futuro, qualcosa che mi fa schifo.
N° 4130 - 27 giugno 2020
Il Custode
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