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martedì 2 giugno 2020

HO ATTESO

Ho atteso sogni
che ascoltavo chiamare
da un contenitore di latta
ma la eco di antichi rimpianti
ogni volta mi distraeva
e mi riportava distante.

Con le mie rughe
ho costruito percorsi di guerra
e scavalcato in silenzio
il muro di filo spinato
tra le carcasse di amori pensati
che il destino, però, mi negò.

Ho conquistato il mare
la salsedine, come una droga
è salita lungo le mie vene
dopo, in bilico sulle narici
l’ho perduta al primo starnuto
l'ho cercata in mezzo alle onde.

Al centro del mondo
ho una vista privilegiata
però vedo menzogne e sorrisi
che catalogo con molta cura
sopra uno scaffale dell’anima
oramai assai pieno di polvere.

Sicché sono un folle
ho fatto da tempo abitudine
a parole che sono vuote
come fossero cuori bucati
e nel vento che giunse dall’Est
hanno perso ogni sentimento.

Trascorrerà il tempo
e passerà via tutta la vita
nella mente ho disegnato un murales
di tutto quello che ho atteso
la didascalia è alquanto volgare
ma è il riflesso della mia rabbia.

  N° 4101 - 1 giugno 2020

                                                Il Custode

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