così è l’odore di muffa
una sensazione di gelo
che mi trafigge le ossa
e scava nella mia mente
un solco che non ha fondo.
Annuso un filo d’aria
un insolente respiro
che scende verso di me
e pare voglia carpirmi
o forse è un soffio di vita
che non mi vuole lasciare.
Sicché io cerco di risalire
come un ragno mi arrampico
sopra le pareti invisibili
create dalla mia immaginazione
e ne percorro di strada
tanta da esserne esausto.
Di colpo perdo la presa
e comincio a precipitare
vorrei spalancare le ali
e però in questo anfratto
lo spazio è assai ristretto
ed io non riesco a volare.
Tento un pensiero felice
ma non ne ricordo alcuno
e dunque mi lascio cadere
quale che sia la mia meta
il senso della rinascita
oppure l’oblio del silenzio.
N° 4118 - 16 giugno 2020
Il Custode
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