io ho sognato di amarti
ed ero esterrefatto
tanto da evitare
di dirlo al Re delle talpe.
Mi sfuggì un sorriso
e persino il millepiedi
parve volermi sgridare
poiché quella sensazione
non doveva appartenermi.
La tua bellezza
percorreva i gironi infernali
e i dannati sbavavano
attratti dai tuoi seni
storditi dal tuo profumo.
Faceva molto caldo
eppure, io sono sicuro
che non fu quella la ragione
per la quale ti denudasti
facendomi uscire di senno.
Seppure un demone
io mi sentii assai debole
come un qualsiasi mortale
ed implorai per il desiderio
di averti fra le mie braccia.
Sicché ti ho uccisa
per evitare l’onta tremenda
di un sentimento che abiuro
perché averti sarebbe stata
la mia dannazione eterna.
N° 4133 - 30 giugno 2020
Il Custode