però adesso non sono
se non un vago ricordo
evanescente nel vento.
Ti vidi chiudere gli occhi
sul mio dolore stantio
inutile quanto la vita
che mi strappasti dal petto.
Tu, miserabile amore
che mi voltasti le
spalle
solo perché io giurai
di non averti mai amata.
Allora io conto gli istanti
trascorsi senza il tuo
viso
laddove la solitudine
pare davvero bellissima.
E cerco tra i fuochi fatui
la lapide che ho modellato
c’è un epitaffio ed un
fiore
che variano con le
stagioni.
Adoro la luna, la notte
il giorno non lo
rammento
poiché un tempo io ero
e adesso io sono il
nulla.
N° 3528 - 10 dicembre 2018
Il Custode
Nessun commento:
Posta un commento