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sabato 8 dicembre 2018

UN PENSATORE

Pensò
vite e sorrisi differenti
che mai gli appartennero
ma ai quali egli rubò
i contorni ed i colori
l’essenza stessa di ogni ricordo.

Sul ciglio della camionale
lui stette come un cane randagio
sotto la forte pioggia
in balìa del vento sferzante
per capire come ci si sente
ad essere uno che muore.

Ascoltò la eco
delle anime alla deriva
e simile ad una spugna
ne assorbì dolori e speranze
però il cuore faceva male
a guardare in faccia l’oblio.

Infine impazzì
quando tornò sui suoi passi
e non ritrovò il sentiero
la sua mente, oramai artefatta
era persa in un gioco di specchi
e si dimenticò chi egli fosse.

  N° 3527 - 8 dicembre 2018

                                                    Il Custode

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