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venerdì 14 dicembre 2018

DA BAMBINO

Da bambino uccidevo lucertole
davo in pasto le mosche ai ragni
e mi vantavo della mia crudeltà
quasi che fosse la mia armatura.

Ero gracile come uno scricciolo
ed avevo paura che il vento
sollevasse i miei pensieri reconditi
e mostrasse quanto io fossi solo.

Camminavo sui binari del treno
come un funambolo sopra la fune
poiché, anche se fossi caduto
non lo avrei raccontato a nessuno.

Io guardavo l’orizzonte lontano
appoggiarsi sul filo del mare
ed ascoltavo le onde cianciare
parole che chiudevo nelle conchiglie.

Da bambino avevo mille criceti
ed un odio talmente profondo
quando un giorno, sulla provinciale
mio padre abbandonò il mio randagio.

Io vedevo le donne mature
ed il mio cuore batteva impazzito
il mio pene diventava sasso
che quietavo con le mani sapienti.

Non sapevo chi sarei diventato
né chi avrei voluto diventare
avevo sogni dentro il cassetto
divorati da tarme e disillusione.

E però ho conservato il mio diario
dove ho scritto le speranze sprecate
e mi rimprovero una cosa soltanto
che da bambino avrei dovuto morire.

  N° 3531 - 14 dicembre 2018

                                                      Il Custode

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