e dentro un’orribile
sera
mi hanno mostrato il
sentiero
alla tua grotta in cima
al monte
la sola colpita dal
fulmine
che pare essere un
monito.
Però, mia implacabile janara
tu sei oltremodo
bellissima
io lo vedo da dietro la
rupe
oltre la quale sono
nascosto
io lo sento con la mia
anima
oramai già schiava di
te.
Sicché mi fai cenno di entrare
giacché tu mi stavi
aspettando
e seppure io sia
terrorizzato
non riesco a porre un rifiuto
al tuo viso di
mandragora e estasi
alle tue labbra perfette
ed eccitanti.
Questa è la mia ultima notte
la migliore che io abbia
vissuto
appagante quanto il
profumo
che riveste la tua
morbida pelle
un miscuglio di rosa e
veleno
lasciapassare per l’oltretomba.
Adesso immagini come saette
si impigliano nella mia
mente
i sospiri di un amplesso
feroce
con le mani io stringo i
tuoi glutei
ed infine assaporo i
capezzoli
dopo scivolo nel buio
profondo.
Quello che ora resta di me
vaga sperduto per la foresta
alla ricerca della pace
eterna
perché i corvi mi hanno
tradito
e mi hanno condotto alla
morte
ma solo per il tuo
amore, janara.
N° 3529 - 12 dicembre 2018
Il Custode
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